Marcello Fois, La mia Babele

Marcello Fois, La mia Babele

17 Ottobre 2022 Off Di Fabio David

Marcello Fois, classe 1960, nato a Nuoro, è uno scrittore e sceneggiatore con alle spalle una lunga carriera editoriale.

Il suo primo romanzo Picta, pubblicato nel 1992 con la casa editrice Marcos y Marcos, vince il Premio Italo Calvino, oggi disponibile con l’edizione 2003 di Sperling & Kupfer.

L’ultimo libro di Fois, La mia Babele edito da Solferino a settembre 2022, segue i suoi lavori più recenti, Pietro e Paolo e L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore, pubblicati rispettivamente nel 2019 e 2021 con Einaudi.

Elaborazione da Jonathan Wolstenholme, Cross References (2003)

“Ora si può discutere se sia lecito leggere un’enciclopedia come fosse un libro d’avventure, ma fu così che accadde a me. Finito il primo volume attaccai con il secondo ANAC-ATTO, in assoluto uno dei miei preferiti insieme al quarto: BES-CALIF. Quest’ultimo in particolare aveva qualcosa da dire a proposito del fatto che le enciclopedie sono solo apparentemente testi senza titolo. BES-CALIF era un signor titolo: raccontava di una setta che, nel Nord Africa, in piena stagione dei califfi, aveva fatto sopravvivere un culto dell’antico Egitto, in cui veniva adorato il dio Bes, nano e con le gambe storte, che soprassiede al riposo e alla buona musica. ANAC-ATTO aveva un appeal più burocratico, come se sitrattasse di un volume in cui si spiegava come compilare correttamente i moduli per ottenere gli imperdibili benefit, di saperi e conoscenze, dell’essere iscritti all’Anac: Associazione nazionale alfabetizzati contenti.”

Titolo: La mia Babele

Autore: Marcello Fois

Casa editrice: Solferino

Link: https://www.solferinolibri.it/libri/la-mia-babele/

Pagine: 144

Pubblicazione: settembre 2022

ISBN: 978-88-282-0967-6

La mia Babele è un libro carico di esperienza, capace di trasformarsi, pagina dopo pagina, da un racconto autobiografico, ad un punto di riferimento per chi vuole intrapredere la professione di scrittore.

Fois si mette a nudo, ripercorrendo gli anni dell’infazia, racconta cosa abbia significato nel suo percorso di crescita personale essere “nuarese”, dalla diversità linguistica percepita come impedimento, a risorsa professionale indispensabile quando, in età adulta, arriva la platea internazionale.

Avere l’opportunità di conoscere, attraverso l’esperienza dell’autore, il pensiero e le diversità professionali di auteroveli traduttori come Patrick Creagh, solo per citare il traduttore inglese di Sempre caro, è un’occasione unica e rara.