Éric Chevillard, Santo cielo
19 Gennaio 2023Éric Chevillard è uno degli scrtittori francesi contemporanei più influenti, autore di molte opere fra le quali il romanzo, Préhistoire (1994; Prehistoric Times), la cui traduzione si è aggiudicata il Best Translated Book Award nel 2013.
La casa editrice Prehistorica Editore ha tradotto e pubblicato dello stesso autore, rispettivamente nel 2019, 2020, 2021, Sul riccio, Sine die: conaca del confinamento, Rovorosa e l’ultimo libro in ordine di tempo con il titolo Santo cielo finito di stampare a ottobre 2022.
“Hai ucciso settemilacentonove animali, considerando tutte le specie, pesci e insetti compresi, senza causare in effetti vittime tra elefanti e tigri anche se questa gran magnanimità potrebbe essere imputabile alla vigliaccheria, il che ci impedisce di inserirla nel novero delle tue virtù. Dunque, di questi settemilacentonove animali, seimilasessantatrè li hai uccisi volontariamente … – Seimilasessantatre? No! – I nostri calcoli includono gli stermini di massa tramite insetticidi o pesticidi. Hai sfortunatamente schiacciato gli altri pestandoci sopra, sedendoti, richiudendo un libro, quarantuno solo eseguendo questo gesto di rara violenza, in effetti.”
Titolo: Santo cielo
Autore: Éric Chevillard
Casa editrice: Prehistorica Editore
Link: https://www.prehistoricaeditore.it/libro/9788831234252
Pubblicazione: Pubblicazione originale nel 2015 con il titolo Juste ciel, edito da Les Èditions de Minuit; Prima edizione in lingua italiana nel 2022 con il titolo Santo cielo, edito dalla casa editrice Prehistorica Editore.
Pagine: 152
ISBN: 9788831234252
Éric Chevillard ofre con il suo libro una visione alternativa dell’aldilà, cercando di spiegare le domande esistenziali che da sempre accompagnano la vita dell’uomo: ci sarà qualcosa dopo la morte? Le azioni che si compiono durante la vita saranno giudicate dopo il trapasso? Esistono degli architetti dell’esistenza?
Il romanzo carico di ironia e disincanto, reinterpreta il concetto di bene e male, rimodula l’idea del libero arbitrio, ridefinisce i confini del senso della vita, innescando nel lettore un’attenta riflessione.
L’autore affronta questo viaggio attraverso i pensieri del protagonista, Albert Moindre, ingegnere pragmatico e razionale forse il massimo esperto mondiale di ponti trasbordatori, impegnato nella difficile comprensione di questa esperienza oltre la dimensione materiale, che lo porterà all’inaspettata quanto surreale conclusione.